Northern Lightning II, gli F35 dell’Aeronautica Militare in Islanda

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Northern Lightning II F35 aeronautica militare
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Northern Light II, gli F35 dell’Aeronautica Militare in Islanda. I velivoli appartenenti al 32° Stormo di Amendola si sono rischierati per la seconda volta in Islanda con il compito di salvaguardare l’integrità dello spazio aereo della NATO. L’operazione di Air Policing, denominata Northern Lightning II e della durata di circa due mesi, ha avuto inizio ufficialmente con un Alzabandiera solenne effettuato dal personale del distaccamento italiano rischierato presso l’aeroporto internazionale di Keflavik.

La Task Force Air 32nd Wing, costituita sulla Base aerea di Keflavik e comandata dal Colonnello Michele Cesario, è alle dirette dipendenze del Comando Operativo di vertice Interforze (C.O.I.) ed è costituita, oltre al Task Group (gruppo volo), anche da personale tecnico e logistico e da un team di Controllori della Difesa Aerea. Questi, in coordinamento con la Coast Guard Islandese, assicurano le funzioni proprie della difesa aerea, dalla sorveglianza e identificazione al controllo degli intercettori nell’Area di Responsabilità (AOR – Area of Responsability).

Indispensabile il contributo fornito anche da altri reparti della Forza Armata che hanno garantito il rischieramento del personale e degli assetti della TFA in maniera rapida ed efficace. I velivoli C-130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa e KC-767 del 14° Stormo di Pratica di Mare hanno effettuato il trasporto di personale e materiale, mentre il personale dei reparti dipendenti dalla 3ª Divisione del Comando Logistico ha assicurato i sistemi necessari al settore delle telecomunicazioni e dell’assistenza al volo.

Northern Lightning II F35 aeronautica militare

(foto Aeronautica Militare)

Tutti gli uomini e le donne impiegati sono stati sottoposti ad uno screening sanitario prima dell’immissione in teatro operativo effettuando inoltre un periodo di isolamento cautelativo sia in Italia che in Islanda. Il protocollo sanitario seguito durante la grave pandemia causata dal Covid19 non ha però condizionato la capacità organizzativa e gestionale della Task Force la quale, sin dal primo giorno del rischieramento, ha svolto le attività di predisposizione tecnica e logistica per l’avvio della missione.

L’Aeronautica Militare italiana partecipa con continuità all’Interim Air Policing della Slovenia, dal 2004, dell’Albania, a partire dal 2009, del Montenegro dal 2018 (alternandosi in questo servizio rispettivamente con la Grecia e con l’Ungheria), ed è già stata impegnata in Islanda per cinque volte a partire dal 2013, oltre ad aver operato in missioni di Enhanced Air Policing a favore dei Paesi membri del fianco orientale (Bulgaria e Romania). In quest’ultimo caso si è trattato di un potenziamento dell’attività di sorveglianza dello spazio aereo, riducendo così i costi e massimizzando l’efficienza, prevalentemente con l’impiego dei velivoli F-2000 Eurofighter.

A seguito degli accordi riguardanti le NATO Assurance Mesasures inoltre, aggiuntisi al NATO Air Policing Force offering, lo Spazio Aereo protetto dai jet dell’Aeronautica Militare ha incluso, nel 2018, anche quello delle Repubbliche Baltiche (Estonia, Lituania e Lettonia).

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