Colt M1911, le armi della seconda guerra mondiale

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Colt M1911, un pezzo della storia militare americana. Una pistola semiatomatica ad azione singola, calibro 45 ACP, che ha attraversato per più di un secolo i campi di battaglia al fianco dei soldati Usa. Debuttò nella guerra contro il Messico, venne impiegata durante la prima e la seconda guerra mondiale, in Corea e in Vietnam. E’ rimasta in linea anche successivamente nonostante il cambio di ordinanza deciso dell’esercito Americano, sopravvive ancora nella dotazione di alcuni corpi speciali dei Marines che l’hanno preferita alla Beretta. Con la nuova Sig si vedrà. E’ un’arma iconica, come la tedesca Luger, entrata nella storia militare e apprezzata dai collezionisti.

Prima della Colt M1911

All’inizio del Novecento l’esercito americano punta a sostituire i vecchi revolver .38 in dotazione. L’obiettivo era aumentare il volume di fuoco con delle pistole semiautomatiche. C’era un motivo. Dopo l’affondamento della corazzata Uss Maine nel porto dell’Avana (febbraio 1898), gli Stati Uniti dichiararono guerra alla Spagna. La guerra ispano americana culminò in una battaglia navale (vinta) nella baia di Manila nelle Filippine, da qui partì un’offensiva di terra per rovesciare il governo coloniale spagnolo e occupare le isole. Nelle Filippine i militari Usa incontrarono la resistenza di alcuni nativi delle tribù Moro (secondo quanto riferito alimentati da una pericolosa combinazione di zelo religioso, ardente tribalismo e potenti oppiacei). Gli indigeni combatterono strenuamente per 15 anni. Una guerriglia corpo a corpo, a base di armi bianche (temibili pugnali kris) e pistole. All’epoca le truppe statunitensi erano armate con fucili Krag calibro .30 o Springfield e revolver a doppio effetto calibro .38. Mentre i fucili calibro .30 si dimostrarono efficaci nel fermare gli aggressori, le pistole non si dimostrarono all’altezza per un ridotto potere d’arresto. La situazione delle pistole da combattimento divenne così acuta che le vecchie scorte di revolver Colt modello 1873 di calibro 45, molte delle quali risalenti alle guerre indiane delle pianure, furono riportate al servizio attivo, dimostrando sul campo di essere ancora efficaci.

Il calibro 45ACP: i test Thompson-LaGarde

Alla fine della battaglia contro i Moro gli Usa dettero il via a una serie di test per stabilire quale fosse la cartuccia migliore da utilizzare su un’arma corta a uso militare. Era il 1904, l’incarico fu assegnato al colonnello John T. Thompson della fanteria e al maggiore Louis Anatole LaGarde del Corpo medico. Le prove furono eseguite in un mattatoio di Chicago, (Nelson Morris Company Union Stock Yards), utilizzando sia bestiame vivo, sia alcuni cadaveri umani. Un test cruento quando poco tecnologico, ma rigoroso dal punto di vista scientifico e balistico visti i tempi. Per considerare diverse combinazioni di fattori, durante i test furono utilizzati diversi calibri: 7,65 × 21 mm parabellum (.30 Luger), 9 × 19 mm parabellum (Germania), .38 Long Colt, .38 ACP, smussato e punta cava .45 Colt (Stati Uniti), .476 Eley (Regno Unito) e il .455 Webley (Regno Unito).

Oltre agli esperimenti sugli animali vivi, vennero effettuati anche test utilizzando cadaveri: il corpo veniva sospeso e si misurava l’oscillazione causata dopo averlo colpito da diverse distanze. Dato che il corpo sospeso costituiva un pendolo balistico, la misurazione serviva ad avere la forza inferta dal proiettile.

Alla fine dei test Thompson e LaGarde giunsero alla conclusione che l’unica protezione negli incontri ravvicinati fosse un fuoco rapido ben diretto di una pistola di calibro non inferiore al 45 centesimi di pollice.

Arriva la Colt M1911

John Browning

John M. Browning

E così si decise di partire dalla cartuccia 45ACP (Automatic Colt Pistol) con proiettile da 230 grani (14,9 grammi). In quel periodo stavano emergendo anche due nuove tecnologie per armamenti: la polvere infume e la pistola semiautomatiche. Nel 1906 l’esercito americano, sotto la direzione del generale William Crozier dell’Ordnance department, iniziò a valutare diversi modelli di pistola insieme all’idoneità di una nuova cartuccia che fu designata .45 Automatic Colt Pistol (o .45 ACP in breve).

Alla gara parteciparono alcune delle più importanti case produttrici di armi dell’epoca. Dopo alcuni test preliminari, la scelta si ridusse tra i modelli presentati dalla Savage Arms Company e dalla Colt, che furono sottoposti, tra il 1907 e il 1910, ad una lunga serie di sperimentazioni. La pistola Colt presentata per questi test militari era stata progettata da John M. Browning. Senza dubbio il progettista di armi da fuoco più innovativo e visionario della fine del XIX e dell’inizio del XX secolo, John M. Browning si guadagnò la reputazione di “Padre del fuoco automatico”. Il genio del design di Browning non si limitava alle pistole. Tra le sue altre invenzioni militari vi furono il Browning Automatic Rifle (BAR), numerose mitragliatrici Browning calibro .30 e calibro .50 e la leggendaria Browning Hi Power, la prima pistola di successo ad alta capacità a carica automatica che divenne presto uno standard mondiale per le armi da guerra militari.

Tecnica: come è fatta la Colt M1911

Diagramma della M1911, così come appariva nelle descrizioni ufficiali dell'Esercito Usa (Ordnance Department)

Diagramma della M1911, così come appariva nelle descrizioni ufficiali dell’Esercito Usa (Ordnance Department)

John M. Browning progettò un’arma basata sul principio di funzionamento del corto rinculo, una pistola semiautomatica alimentata da caricatore, con sicurezza manuale e sull’impugnatura, capace di dimostrare un livello di efficacia, semplicità e affidabilità che nessun’altra pistola dell’epoca avrebbe potuto avere. Nel 1910, Browning supervisionò personalmente un test di fuoco con 6.000 colpi sparati per due giorni, l’arma divenne così calda che fu semplicemente inzuppata in un secchio d’acqua per raffreddarla per ulteriore fuoco. Ma non ci furono malfunzionamenti o inceppamenti nonostante l’uso prolungato. Su richiesta delle truppe di cavalleria, l’arma venne dotata di alcuni accorgimenti, come la sicura sul dorso dell’impugnatura e l’anello per inserire il cordino. La Colt venne formalmente adottata dall’esercito americano il 29 marzo 1911, e divenne così ufficialmente nota come il Modello 1911. La Marina degli Stati Uniti e i Marines adottarono la pistola progettata da Browning nel 1913.

Il debutto sul campo e la prima guerra mondiale

La Colt M1911 fu testata per la prima volta in combattimento nella guerra contro il Messico. Nel 1916, col Messico distrutto dalla rivoluzione, il generale Pancho Villa e i suoi uomini attaccarono, saccheggiarono e bruciarono la cittadina di Columbus, nel New Mexico, provocando la morte di 18 soldati e civili statunitensi. Ulteriori attacchi dei ribelli di Villa in Texas portarono alla morte di molti altri soldati e funzionari statunitensi. In risposta agli attacchi, il presidente Woodrow Wilson ordinò al generale John J. “Black Jack” Pershing di condurre una forza di quasi 5.000 soldati statunitensi sul Messico per catturare Villa. Tra questi militari c’era anche un ambizioso tenente, George S. Patton (che tuttavia anche in futuro preferì i suoi revolver calibro 45 con guancette d’avorio). La missione non fu compiuta, visto che i militari non riuscirono a catturare Pancho Villa, ma almeno servì a provare alcune nuove tecnologie militari come l’aereo, il telegrafo senza fili, il trasporto motorizzato delle truppe con i camion e la pistola M1911.

Sergente Alvin York

Il sergente Alvin York

L’anno seguente gli Stati Uniti entrarono in campo nella prima guerra mondiale. Le forze americane, sempre sotto il comando del generale Pershing, si unirono alle truppe canadesi, francesi e britanniche per respingere le forze tedesche sul fronte occidentale. In tutto più di un milione di truppe statunitensi furono inviate sul campo. La prima guerra mondiale si rivelò un brutale confronto tra nuove armi e tattiche fuori moda. Gran parte del combattimento terrestre sul fronte occidentale fu condotto come guerra di trincea, in cui il raid di piccole unità e il combattimento ravvicinato erano tattiche comuni. La Colt M1911 si dimostrò più che adeguata al compito; una pistola potente che divenne rapidamente una delle preferite dai militari americani. Durante un leggendario attacco il sergente Alvin York usò la M1911 per fermare un attacco di sei soldati tedeschi con altrettanti colpi, meritando la medaglia del Congresso. Il tenente Frank Luke dell’esercito americano Air Corps ricevette la medaglia d’onore postuma per aver combattuto fino alla morte con la sua 45 contro i tedeschi che lo volevano catturare dopo un atterraggio forzato in un campo di battaglia.

Complessivamente durante la prima guerra mondiale furono prodotte circa 450.000 pistole M1911 prevalentemente dalla Colt, visto che la Remington alla fine del dicembre 1918 aveva consegnato solamente 21.265 pistole e la North American Arms solo pochissimi esemplari. Oltre alla Colt, la produzione venne temporaneamente affidata prima del 1914 anche alll’arsenale di Springfield. Al momento dell’intervento americano nella prima guerra mondiale erano disponibili solo 55.553 pistole di questo tipo che nel corso del conflitto vennero fabbricate, oltre che dalla Colt, anche dalla Remington Arms Co. di Ilyon, NY e dalla North American Arms (Canada). L’arsenale di Springfield, MA si occupò esclusivamente della produzione dei fucili Modello 1903.

La seconda guerra mondiale per la Colt M1911

Colt M1911, le armi della seconda guerra mondiale

M1911, le differenze con la M1911A1

Terminato il conflitto, l’esperienza maturata sul campo, portò delle innovazioni. Ci furono perfezionamenti al design di base del Modello 1911, tra cui l’aggiunta di mirini migliorati, un alloggiamento della molla arcuata, grilletto più corto, sperone di sicurezza più lungo e altri miglioramenti ergonomici. Complessivamente questi miglioramenti furono completati nel 1924 e portarono al Modello 1911A1. Non molto tempo dopo che quelle modifiche furono formalizzate, John M. Browning morì di infarto alla fabbrica Fabrique Nationale (FN) di Herstal, in Belgio, il 26 novembre 1926. In questi anni la pistola venne utilizzata in diverse azioni militari americane soprattutto nel centro America, ma diventa anche un valido supporto per le forze di polizia statunitensi, Texas Rangers, agenti di frontiera, federali in guerra contro le mafie che si arricchivano col proibizionismo.

Il 7 dicembre 1941 portò l’attacco aereo giapponese a Pearl Harbor porta gli Stati Uniti direttamente nella seconda guerra mondiale. Il conflitto rappresentò la più grande mobilitazione di guerra nella storia degli Stati Uniti, con oltre 16 milioni di uomini e donne americani in servizio nelle forze armate in ogni teatro del conflitto. La Colt M1911, con la sua caratteristica fondina in cuoio, fu l’arma da fianco d’ordinanza per quasi tutte le forze militari statunitensi che combatterono a terra, in mare e in aria. La produzione militare totale del Modello 1911 fu di quasi 3 milioni di pistole, 2,8 milioni per l’esattezza realizzati in diversi stabilimenti privati (Remington Rand Inc., Ithaca, Singer e Union Switch & Signal). La Singer fu incaricata di costruire macchinari e utensili per la fabbricazione delle M1911A1, con i quali venne poi realizzato un lotto di 500 pistole di cui solo pochi esemplari sono censiti oggi dai collezionisti. I macchinari e gli utensili Singer furono ceduti nel 1942 alla Remington Rand Inc. di Syracuse, NY. Le Singer sono le M1911A1 più rare e le Remington Rand Inc. le più numerose. L’esemplare riprodotto nella gallery, nella disponibilità di Vincenzo di Domenico di Biancavilla di Traxarm è uno di questi, prodotto nel 1943 nelle fabbriche Remington Rand. Dal 1945, con la resa del Giappone, non furono più ordinati nuovi esemplari, ma grazie alla completa intercambiabilità delle parti i vari arsenali statunitensi furono in grado di mantenere per decenni in servizio un numero di pistole sufficiente.

La M1911, icona americana

Un Marine si addestra a bordo di una nave anfibia con la sua M1911 all’inizio del 2018. (foto U.S. Marine Corps/Lance Cpl. Alexis B. Betances)

Dopo fine della seconda guerra mondiale la Colt M1911 rimase in dotazione come pistola d’ordinanza. Attraversò la guerra di Corea, quella del Vietnam; nel 1985 l’esercito Usa cambiò rotta e scelse l’italiana Beretta 92FS abbandonando per esigenze Nato il calibro 45 ACP per il 9mm. La M1911 rimase comunque la preferita dai militari, soprattutto delle forze speciali che continuarono e continuano a usarla sul campo a distanza di oltre un secolo dalla sua progettazione. Ancora oggi in combattimento, valgono i test di Thompson e LaGarde: l’alto potere d’arresto del calibro 45 ACP rende quest’arma ancora oggi attuale e utilizzata in alcune versioni moderne dalle forze di polizia americane (LAPD-SWAT, dall’Hostage Rescue Team (HRT) dell’FBI e da altri reparti speciali come il Marine Expedicionary Unit (MEU-SOC) dei Marines

La M1911 è la base per la ‘moderna concezione di tiro pratico’ così come lo concepì l’ufficiale della Us Navy Jeff Cooper, il precursore delle tecniche moderne. La tecnica moderna è adattabile alla maggior parte delle pistole, ma lo strumento ideale per sfruttare la sua piena efficacia è il modello .45 ACP 1911, una pistola con la potenza, la precisione e l’affidabilità per prevalere in uno scontro. Cooper ha codificato il concetto di tecnica moderna nel motto latino Diligentia-Vis-Celeritas (D.V.C.) che si traduce in Precisione-Forza-Velocità. I prolifici scritti e gli insegnamenti di Cooper sull’argomento, insieme a quelli di Charles Askins, Ray Chapman, Jack Weaver, Thell Reed e altri hanno contribuito a plasmare il pensiero di un’intera generazione di forze dell’ordine e addestratori militari, e oggi rimane la base per praticamente tutti dottrina di addestramento per sparare con la pistola. La diffusione della tecnica moderna fu anche il fattore principale nella transizione delle forze dell’ordine americane dalla pistola alla pistola a caricamento automatico negli anni ’80 e ’90.

Purtroppo, le dolorose lezioni di combattimento del passato ora sono tornate al punto di partenza. Il potere d’arresto della cartuccia da 9 mm non è abbastanza efficace oggi come quando fu introdotta per la prima volta nel 1902. Così, anche nella scelta del nuovo modello di pistola Sig, i militari statunitensi hanno puntato a un calibro intercambiabile per dare un’arma moderna ai propri corpi speciali che non hanno mai smesso di utilizzare il venerabile modello 1911 di John M. Browning. Che dopo più di un secolo è più popolare che mai e rimane lo standard in base al quale vengono misurate tutte le altre pistole automatiche.

 

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Sistemi d'arma
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