Conclusa presso l’aeroporto di Rivolto, sede del 2° Stormo dell’Aeronautica Militare, l’esercitazione Aproc 2017. Un evento dalle proporzioni notevoli: oltre 600 militari, più di 20 velivoli tra ala fissa e rotante, 168 sortite per un totale di 335 ore di volo.
Il corso, principale evento addestrativo europeo nel recupero di personale militare e civile in ambiente ostile o non permissivo, è iniziato lo scorso 14 giugno ed è stato condotto dai militari dei 7 Paesi membri dello European Personnel Recovery Centre (EPRC): Belgio, Francia, Germania, Italia, Olanda, Regno Unito e Spagna. In aggiunta, per l’occasione, anche uomini e assetti dalla Polonia più alcuni osservatori provenienti principalmente dagli Stati Uniti, per un totale di 12 Nazioni rappresentate.
L’attività infatti, pur costituendo una peculiarità del EPRC nell’ottica di standardizzare e migliorare le procedure di settore nell’ambito della difesa comune europea, è stata favorevolmente valutata da Nazioni esterne e potrà in futuro costituire lo standard addestrativo anche nel contesto NATO.
Ai 450 militari direttamente interessati dal corso si sono aggiunti gli uomini e le donne dell’Aeronautica Militare in forza al 2° Stormo di Rivolto (UD) ed al 3° Stormo di Villafranca (VR): se i primi sono stati interessati in qualità di Base ospitante, potendo in tal modo affinare le competenza di supporto operativo e logistico maturate nel corso dei molteplici rischieramenti nazionali e internazionali ospitati a Rivolto negli anni, l’apporto del 3° Stormo è risultato di fondamentale importanza non solo per la componente operativa espressa all’interno dell’APROC con la capacità FARP (Fuel Arming Refuelling Point), ma soprattutto per la realizzazione dell’intero supporto logistico per l’esercitazione, concretizzato nel dispiegamento di 2 aree tendate/campali, di cui una asservita all’attività operativa e l’altra a supporto dei vari distaccamenti nazionali. Le strutture installate e l’architettura di rete realizzata per distribuire i servizi information technology (IT) a circa 90 postazioni di lavoro, hanno costituito il framework didattico ed operativo che ha permesso lo svolgimento del corso garantendo funzioni di comando e controllo autonome in una vera e propria cittadella operativa tendata, in cui hanno operato circa 500 unità provenienti da Reparti ad ala rotante ed ala fissa delle diverse nazioni partecipanti.
L’attività di addestramento reale sul territorio del Friuli Venezia Giulia e del Veneto si è sviluppata attraverso scenari di complessità sempre crescente per risultare aderenti alle reali condizioni in cui gli operatori potrebbero trovarsi in futuro. Per questo motivo, nelle situazioni operative ricreate sono stati inseriti anche i velivoli AMX del 51° Stormo di Istrana (TV), i Tornado del 6° Stormo di Ghedi (BS) e gli Eurofighter2000 del 4° Stormo di Grosseto.
Mentre le forze di terra hanno operato in aree predeterminate del triveneto per interpretare il ruolo degli “ostili” rispetto all’attività di recupero, gli equipaggi di bordo si sono invece addestrati nell’attività di recupero vera e propria. Le operazioni, tutte partite dalla sede del 2° Stormo, hanno consentito una progressiva familiarizzazione con le procedure standard stabilite per l’attività, fino al caso della gestione di una emergenza reale verificatasi durante una fase di volo ai danni di un elicottero W3 Sokol polacco: la loro pronta attuazione da parte di tutti gli operatori presenti in zona ha infatti consentito all’equipaggio di portare a terra il velivolo senza conseguenze per i suoi membri o per la popolazione dell’area.
Tutta l’attività è stata pianificata e condotta in collaborazione con le autorità territoriali del triveneto, consentendo in tal modo di minimizzare gli impatti sul cittadino: in tal senso si inquadra la decisione di limitare l’attività di volo ad una finestra di sole due ore nella fascia pomeridiana, evitando ogni operazione in orario notturno, ma anche la scelta delle aree di recupero del personale, denominate pick-up zones (PUZ), individuate solo in zone lontane dai centri abitati.
All’interno del corso si è svolto anche l’EPRC Steering Group (SG), l’assemblea annuale tenuta dai rappresentanti Generali nominati dalle 7 Nazioni aderenti al EPRC al fine di fare un bilancio delle attivita’ svolte e tracciare gli scenari futuri del Centro, che ha visto al suo interno anche il passaggio delle consegne quale Direttore dell’EPRC tra l’uscente italiano Gen. D.A. Gianni Candotti ed il subentrante francese Gen. B.A. Laurent Marboeuf: sin dalla creazione del EPRC, avvenuta l’8 luglio 2015 a Poggio Renatico (FE) dove ha tuttora sede, i Paesi aderenti hanno infatti deciso di mantenere una rotazione nei posti di comando (Direttore e Comandante dell’EPRC) tra le 7 Nazioni. L’importanza di questo primo trasferimento della guida dell’EPRC dalla Nazione ospitante l’EPRC ad un’altra Nazione è stata arricchita dall’assunzione da parte del Gen. B.A. Antonio Raffaele Conserva, Comandante del Comando Operazioni Aeree (COA) dell’Aeronautica Militare, dell’incarico di membro italiano del EPRC SG.