I militari dell’Esercito riposizionano la Croce del Sasso di Simone. E’ stato restituito alla cittadinanza, nella sua posizione originaria, il simbolo religioso e importante punto geodetico all’interno del poligono di Carpegna. Si sono mossi gli uomini della Divisione “Vittorio Veneto”, avvalendosi del supporto dell’Aviazione dell’Esercito e del coordinamento della Brigata Paracadutisti “Folgore”. Alla fine è stata portata a termine l’attività che ha consentito il recupero, il restauro e il successivo riposizionamento della storica Croce ferrea del Sasso di Simone, situata all’interno del poligono militare di Carpegna, caduta al suolo nell’inverno del 2017, a causa dell’usura della struttura e delle intemperie.
La storia della Croce del Sasso di Simone
Il monumento, eretto nel 1912 e consacrato nel 1913, in occasione del sedicesimo centenario dell’editto di Costantino, è situato sul Sasso di Simone, un enorme blocco di roccia calcarea che raggiunge la quota di 1.204 metri s.l.m. all’interno del territorio del Comune di Sestino (AR). La croce di Sasso Simone, oltre ad essere luogo di pellegrinaggio, è anche un importante punto trigonometrico della rete geodetica nazionale, visibile a grande distanza. Essa ritornerà ora ad essere un fondamentale riferimento per chiunque voglia orientarsi con precisione nella zona, nonché un prezioso ausilio per varie attività militari svolte dai reparti dell’Esercito Italiano che si addestrano nel poligono militare del Monte Carpegna.
Il recupero del monumento
Il progetto di recupero e ripristino di questo simbolo, dal peso di oltre una tonnellata e dall’altezza di quasi 10 metri, ha coinvolto l’Esercito Italiano, alcuni Enti locali come il comune di Sestino, in cui insiste la Croce, e gli altri comuni del Parco del Sasso Simone e Simoncello, nonché privati come la Fonderia Rosss del comm. Simone Bettini, che dal Mugello si è offerta per il restauro.
L’operazione, pianificata da tempo è stata svolta nel pieno rispetto delle norme per il contenimento della diffusione del Covid-19, assumendo un valore ancora più importante, per gli uomini e le donne dell’Esercito impegnati nel supporto al Paese. In considerazione della zona impervia e del notevole peso del monumento, il prelevamento è stato effettuato con un elicottero CH-47F del 1° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Antares” e con il supporto al suolo del personale della Brigata Paracadutisti “Folgore”. Trasportata al gancio baricentrico dell’aeromobile, la maestosa croce è stata posta in una zona accessibile per il successivo restauro ad opera di tecnici specializzati. Terminati i lavori, la croce è stata infine riposizionata sul sito originario dall’elicottero dell’Esercito.
Missione compiuta
Il Comandante della Divisione Vittorio Veneto, Generale di Divisione Angelo Michele Ristuccia, ha espresso profonda soddisfazione e orgoglio a tutti gli uomini e le donne che hanno consentito la riuscita dell’operazione. Una collaborazione che rinsalda i già profondi legami che intercorrono tra la Divisione “Vittorio Veneto” e la comunità locale, in un momento particolarmente difficile per la nazione e che enfatizza il profondo valore simbolico del manufatto.
Il Poligono di Carpegna, su cui insiste il manufatto, è situato in un’area compresa tra le regioni Toscana, Emilia-Romagna e Marche, ed è parte di un’area di esercitazione di grande importanza per l’addestramento non solo per le Unità della Divisione Vittorio Veneto ma per tutte Forze Armate e gli altri Corpi Armati dello Stato. Il sito infatti, offre grandi potenzialità riscontrabili in poche altre aree addestrative italiane ed è in grado di garantire realismo nelle attività condotte, con ampie possibilità di approfondimento e perfezionamento dei temi addestrativi di volta in volta trattati.