Missione ‘salvavita’ per il Farmaceutico militare. E per il direttore dell’Agenzia Industrie Difesa, Nicola Latorre che in visita all’Istituto, ha rotto gli indugi mettendosi a disposizione per la rapida consegna di un farmaco prodotto a Firenze. Il Farmaceutico militare è una delle eccellenze del sistema difesa nazionale, impegnato anche a favore della collettività in particolare per la produzione dei farmaci cosiddetti orfani, ossia quei medicinali chele case farmaceutiche smettono di produrre perché curano malattie rare e non fanno reddito.
Uno di questi è la mexiletina, che serve per risolvere severe aritmie cardiache. Lo scorso 2 novembre, all’Istituto è scattata l’emergenza, quando è arrivata una telefonata da un’azienda sanitaria di Roma che chiedeva di rifornire con urgenza un paziente che stava esaurendo le scorte del farmaco e rischiava così di veder compromessa la sua continuità terapeutica e quindi rischiare la vita.
In fase di emergenza covid, di fronte a una necessità del genere, è stata trovata una soluzione efficace: la mexiletina è stata consegnata dal Direttore generale dell’Agenzia industrie difesa, Nicola Latorre, che era in visita all’Istituto. Così il pacco è stato preparato grazie al lavoro dell’Unità operativa Farmaci Orfani, da sempre è pronta h24 a rispondere ad ogni richiesta. Il Farmaceutico produce 5 tipologie di farmaci orfani per le malattie rare (si può definire rara una malattia che colpisce 5 pazienti su 10mila). L’istituto fiorentino provvede alla continuità terapeutica di 3000 pazienti sul tutto il territorio nazionale.
La storia del Farmaceutico Militare
Il Farmaceutico Militare è una delle eccellenze del sistema Difesa nazionale. La sua storia parte dalla necessità dell’allora Regno d’Italia di produrre il chinino. Così più di un secolo fa, si decise di acquistare una piantagione di china sull’isola di Giava per produrre il chinino di Stato e spezzare il monopolio dell’Olanda che imponeva prezzi astronomici per la materia prima. La produzione era affidata alla Farmacia centrale militare che allora si trovava a Torino. Un secolo la storia si è ripetuta, quando il ministero della Salute ha affidato allo stabilimento Chimico farmaceutico Militare la produzione della cannabis terapeutica proprio per contrastare i prezzi elevati della materia prima che arriva guarda caso dall’Olanda. Questioni di economia, ma anche di welfare. Al farmaceutico militare si producono anche gli zaini coi presidi che vengono distribuiti ai militari impegnati nel servizio (in patria e nelle missioni all’estero) ma anche gli antidoti per la difesa nbcr (epica la distribuzione delle compresse di Ioduro di Potassio dopo il disastro nucleare di Chernobyl). Ultimo ma non ultimo, l’aspetto ‘brand’, con il cioccolato, l’elisir di china e i mitologici distillati come il cordiale o la grappa, ricordo per tanti di notti di guardia o di assaggi in casa grazie all’amico di famiglia furiere in qualche caserma.