Italy war route, nasce l’itinerario della memoria attraverso i luoghi simbolo della campagna d’Italia. I dieci principali musei sulla storia della seconda guerra mondiale sul territorio nazionale hanno deciso di fare sistema. E creare insieme un itinerario sud-nord per ripercorrere il cammino degli alleati nella liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
I mesi di lockdown dovuti all’emergenza coronavirus sono serviti per mettere a punto una cartoguida che sarà il punto di partenza per questa nuova avventura. I dieci musei hanno deciso di collaborare per ampliare l’offerta informativa e formativa turistica. Il progetto Italy War Route ha come obiettivo quello di promuovere i luoghi della memoria oltre alla divulgazione della memoria storica dei valori universali di pace, libertà e democrazia nelle nuove generazioni.
Il primo atto concreto è stato la realizzazione e la diffusione della cartoguida Italy War Route, un prodotto editoriale promosso dai Musei e dai centri della Memoria Storica degli eventi della Campagna d’Italia 1943/1945. La cartoguida indirizza il visitatore alla scoperta delle esposizioni museali permanenti, le quali raccontano le vicissitudini di soldati e civili protagonisti nelle vicende belliche, mentre le escursioni nei territori di competenza dei musei permettono un approfondimento grazie alla guida di persone motivate dalla passione per la Storia. Una ampia sezione della cartoguida è dedicata ai fatti d’arme principali e ai cimiteri rimasti a memoria dell’enorme tributo di sangue.
I soggetti promotori
Museum of Operation Avalanche – Eboli (SA)
War Museum Gustav Line Gargliano Front – Castelforte (LT)
Museo Winterline Venafro – Venafro (IS)
Associazione Battaglia di Cassino Centro Studi e Ricerche – Cassino (FR)
Museo del Corpo Italiano di Liberazione – Scapoli (IS)
Museo Gotica Toscana – Scarperia (FI)
Centro di Ricerca e Documentazione Winter Line – Livergnano di Pianoro (BO)
Museo Memoriale della Libertà – Bologna (BO)
Museo della Seconda Guerra Mondiale del fiume Po – Sermide e Felonica (MN)
Museo Rover Joe – Fidenza (PR)
I luoghi della memoria in Europa e nel mondo sono frequentati ogni anno da appassionati di storia e turisti. Raccontano un periodo buio dell’esistenza dell’umanità ma proprio per questo alto valore simbolico e culturale vanno preservati. In Italia la maggioranza dei musei che raccontano la storia della seconda guerra mondiale sono curati e gestiti da associazioni di volontari che curano con attenzione i dettagli della ricostruzione, acquisiscono periodicamente nuovi oggetti legati al territorio per le loro esposizioni. Dall’operazione Avalanche, alla linea Gustav, da Cassino alla linea Paula, fino allo sfondamento della linea Gotica e la fine della guerra, ancora oggi restano tracce e segni di una memoria che per il nostro Paese è ancora dolorosa ma che non deve essere dispersa. I volontari sono custodi di questa memoria con impegno e dedizione fanno sì che sia tramandata ai più giovani, ma creano anche occasioni di promozione turistica e culturale.
La campagna d’Italia
Gli alleati dettero il via alla campagna d’Italia ufficialmente con lo sbarco in Sicilia, operazione Usky del luglio 1943. Le operazioni militari proseguirono fino al maggio 1945. Il primo scopo fu quello di abbattere il regime fascista, e fu piuttosto veloce da raggiungere, vista la resa incondizionata annunciata l’8 settembre 1943. Più complicato fu liberare l’Italia che nel frattempo era stata invasa e occupata dalle truppe tedesche del feldmaresciallo Albert Kesselring.
A condurre le operazioni militari per gli alleati furono per la prima parte il generale Dwight Eisenhower e poi il generale Harold Alexander, fu caratterizzata da una serie di sbarchi e da sanguinose battaglie di logoramento lungo le successive linee difensive approntate dall’esercito tedesco. Le truppe alleate, costituite da contingenti provenienti da molteplici Paesi, furono ostacolate dall’aspro territorio appenninico, dalle difficoltà climatiche e dalla tenace resistenza tedesca che provocarono forti perdite e il lento avanzamento del fronte. Roma non venne liberata fino al 4 giugno 1944 mentre la Linea Gotica fu superata solo nell’aprile 1945, quando l’offensiva finale alleata permise di raggiungere la pianura Padana e il 2 maggio 1945 costrinse alla resa le forze tedesche in Italia.
Con i tedeschi combatterono alcuni reparti della Repubblica Sociale Italiana, mentre con gli alleati si schierarono oltre al ricostituito regio esercito, formazioni del Corpo Italiano di Liberazione.