Chiara non vuole essere diversa dagli altri colleghi. Ma il fatto che sia la prima donna palombaro della Marina Militare in 170 anni, sicuramente la pone sotto i riflettori. Almeno nel giorno del diploma, consegnato dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerrini nella sede del Comsubin di Varignano. La cerimonia di imbascamento si è tenuta alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone
E’ già tornata nei ranghi, al lavoro con gli altri, come gli altri. La cerimonia di consegna dei brevetti, ha visto il diploma di altri 15 palombari. Tutti allievi del corso Ordinario 2019, giovani compresi tra i 22e i 25 anni. Chiara Giamundo, è originaria di Tarquinia, è una campionessa di nuoto e ora col brevetto conseguito potrà scendere fino a 60 metri di profondità. Ha cominciato a nuotare al Centro Nuoto di Montalto di Castro, militando nella società sportiva Circolo canottieri “Aniene” ottenendo titoli regionali e ottimi tempi anche ai campionati italiani. Due anni fa la scelta di entrare in Marina, la prova al centro reclutamento di Taranto, il concorso per la scuola palombari alla Spezia. Sono stati mesi di duro addestramento, ma alla fine ce l’ha fatta. Ha ottenuto il suo basco azzurro e il brevetto che l’ha fatta entrare nella storia della Marina Militare.
Padrino della cerimonia il signor Stefano Cubeddu, brevettatosi palombaro nel lontano 1954.
I palombari di Marina
I palombari della Marina Militare hanno 170 anni di storia. Oggi sono integrati nel Gruppo Operativo Subacquei, alle dipendenze del Raggruppamento Subacquei ed Incursori “Teseo Tesei” (COM.SUB.IN. – Comando Subacquei ed Incursori). Il Gos attiva il reparto pronto impiego e i nuclei Sdai (Sminamento difesa antimezzi insidiosi, dislocati su tutto il territorio nazionale). La Marina utilizza il Gos per qualsiasi genere di intervento subacqueo, anche in alto fondale (fino a profondità superiori ai 1.000 m), ma anche per il soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà mediante le apparecchiature subacquee di Nave Anteo e un nucleo operativo chiamato Spag (Submarine Parachute Assistance Group) che ha la capacità di proiettare nell’area del sinistro marittimo attraverso velivoli ad ala fissa o rotante, 10 operatori e i materiali necessari sia ad allestire un campo base galleggiante per il primo soccorso, sia a stabilire le comunicazioni col sommergibile. Tra le altre competenze anche quella di effettuare la bonifica subacquea di qualsiasi ordigno esplosivo, convenzionale o improvvisato, attività viene svolta quotidianamente con la neutralizzazione dei numerosissimi residuati bellici che annualmente vengono rinvenuti nelle acque nazionali. I Palombari di Comsubin sono impiegati sia in attività a tutela dei beni archeologici subacquei, sia in complesse operazioni di protezione civile. Tali peculiarità rendono la componente subacquea un vero e proprio strumento “dual use” al servizio della collettività.