Cimeli nazisti, si aggiudica l’asta l’imprenditore libanese Abdallah Chatila. Li donerà a un’associazione no profit di Gerusalemme, Keren Hayesod. “La memoria è l’unica arma che abbiamo contro gli orrori della storia – ha detto – prima volevo acquistarli per distruggerli e fare sì che non finissero nelle mani sbagliate. Ma poi ho pensato che sarebbero stati meglio in un museo per tenere viva la memoria”.
Abdallah Chatila 45 anni, vive in Svizzera, ma per dieci anni ha abitato anche in Italia, a Valenza, dove il padre commerciava in gioielli. E’ laureato in gemmologia, ed è uno degli uomini più ricchi della Svizzera. Di professione imprenditore immobiliare, investe in alberghi e ristoranti. Per quei cimeli, banditi ALL’ASTA nei giorni scorsi, ha speso 600mila euro. Dieci su 12 sono finiti nelle sue mani: dal famoso cappello a cilindro di Hitler (costato 50mila euro), trovato nella residenza di Prinzregentenplatz a Monaco, alla copia del Mein Kampf in edizione limitata appartenuta a Hermann Göring (130mila euro). In più altre cose come la macchina da scrivere del Cancelliere del Reich, lettere e foto autografe. L’abito da cocktail di Eva Broun è stato pagato invece 4.600 euro.
I cimeli nazisti a Gerusalemme
Chatila non ha voluto neanche vedere i cimeli acquistati. Ha dato disposizione che fossero spediti direttamente a Gerusalemme, con l’auspicio che l’associazione li porti al museo dello Yard Vashem. “Non l’ho fatto solo per gli ebrei – ha detto l’imprenditore che è di religione cristiana – ma per tutta l’umanità. Credo sia importante che la gente non dimentichi che Hitler è veramente vissuto”.