Operazione anti pirateria per la Marina Militare. Nave Virginio Fasan è intervenuta per fermare un gruppo di sei somali sospettati di atti di pirateria. I sei, a bordo di due piccole imbarcazioni, avrebbero tentato l’abbordaggio di un portacontainer e di un peschereccio d’altura, battenti rispettivamente bandiera Panamense e delle Seychelles.
Gli eventi si sono svolti a circa 320 miglia nautiche a SE dalle coste somale all’altezza della città di Mogadiscio, in Oceano Indiano.
A guidare l’azione, il Comandante in mare dell’operazione EU NAVFOR Somalia – Atalanta, Contrammiraglio Fabio Gregori. Sul campo l’intervento ha visto l’impegno congiunto della fregata italiana, con l’elicottero di bordo e il team della Brigata Marina San Marco, più un aereo da pattugliamento marittimo spagnolo (MPRA), appartenente anch’esso alle Forze Europee dell’Operazione Atalanta.
Nave Fasan impegnata in Somalia
Nave Fasan si trovava in pattugliamento a circa 60 miglia nautiche dalla costa sud della Somalia, quando ha ricevuto informazioni su un attacco di pirateria al porta container. L’Unità militare si è diretta verso la posizione dell’evento, mentre veniva ordinato all’aereo da pattugliamento spagnolo di sorvolare la stessa zona di mare per effettuare una ricerca approfondita in area.
Lo stesso velivolo, aveva acquisito notizia che un peschereccio era stato anch’esso attaccato da un gruppo di pirati armati. Intensificando le ricerche in area l’elicottero di bordo di Nave Fasan è riuscito a identificare due piccole imbarcazioni in una posizione coerente e correlabile con quella degli avvenuti attacchi.
L’abbordaggio da parte dei Marò del San Marco
Nave Fasan ha abbordato alcuni barchini per effettuare l’ispezione del personale e del carico. Gli elementi caratteristici riscontrati durante l’ispezione delle imbarcazioni hanno permesso di riconoscere quest’ultime come quelle presunte responsabili degli attacchi alle unità mercantili. Ciò è stato possibile anche grazie alle informazioni fotografiche e alle testimonianze fornite dagli equipaggi delle stesse.
Queste evidenze, unite all’infondatezza e alla incoerenza di alcune informazioni fornite dai sei sospettati durante l’ispezione, ha portato il Comandante di Nave Fasan, C.F. Sebastiano Rossitto, a procedere al fermo degli equipaggi.
In seguito al fermo, i sospetti pirati sono stati portati a bordo della fregata Virginio Fasan in attesa che si concludano ulteriori accertamenti allo scopo di confermare la possibilità di perseguirli legalmente in virtù degli accordi internazionali esistenti in materia tra l’Unione Europea e gli Stati costieri maggiormente attivi nel contrasto al fenomeno della pirateria.