Complicato intervento di bonifica per i palombari della Marina Militare. Sono stati chiamati sul fiume Bacchiglione in località Longare (Vicenza) dove, in totale assenza di visibilità subacquea, gli operatori dello SDAI di Ancona (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) hanno rimosso 1 colpo completo da 40 mm inglese, 6 bombe a mano, 2 granate d’artiglieria da 75 mm e una da mortaio da 60 mm, risalenti alla Prima e alla Seconda Guerra Mondiale.
Al Gruppo Operativo Subacquei, una delle due articolazioni del Raggruppamento Subacquei e Incursori “Teseo Tesei“, è assegnato il compito di condurre la neutralizzazione di qualsiasi ordigno esplosivo in ambito marittimo e subacqueo. I palombari hanno acquisito la competenza per la bonifica degli ordigni subacquei dal 1874, a seguito di un riordino delle categorie della Marina.
Da quel lontano passato, questi uomini hanno acquisto le competenze e le capacità operative per ricercare, identificare, rimuovere e distruggere qualsiasi manufatto esplosivo rinvenuto in mare. Epica fu l’impresa condotta dai Palombari della Marina nell’immediato dopoguerra quando, in soli 4 anni, riattivarono con enormi sacrifici tutti i porti italiani e le principali vie di comunicazione marittima. In particolare, la recente revisione del quadro legislativo inerente le “bonifiche occasionali”, effettuate sul territorio per la salvaguardia della vita umana o la pubblica utilità, e il crescente impiego degli assetti specialistici subacquei con capacità EOD/IEDD (Explosive Ordnance Disposal / Improvised Explosive Device Disposal) a tutela delle forze nazionali e di coalizione, nell’ambito delle operazioni fuori area, hanno imposto un sostanziale aggiornamento dell’addestramento, dei materiali in dotazione e delle procedure da adottare nelle operazioni di bonifica da ordigni esplosivi, sia in ambito subacqueo che marittimo.
Grazie a queste capacità, nel solo 2016 gli uomini del Gruppo Operativo Subacquei hanno recuperato e distrutto un totale di 12.400 ordigni esplosivi residuati bellici, mentre dal 1 gennaio 2017 ne hanno già neutralizzati 17.614 dai mari, fiumi e laghi italiani, senza contare le migliaia di proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm anch’essi rimossi e distrutti.