Per gli appassionati del settore, è una pietra miliare verso verso le attuali tecniche di combattimento. I moderni fucili d’assalto sono ‘figli’ di quest’arma. Nato quando ormai la guerra stava prendendo una brutta piega per l’esercito tedesco, l’Stg44 ha stravolto la concezione dell’epoca sull’arma di ordinanza per la truppa.
Nella storia
Stg è abbreviazione di Sturmgewehr 44 ossia Fucile d’assalto modello 1944. Il fucile fu conosciuto anche come MP43 e MP44. Fu il primo pensato per garantire a tutti i soldati un’effettiva potenza di fuoco, rispetto alla precisione dei fucili bolt action. Per ottenere precisione, ma anche leggerezza e potenza di fuoco, gli ingegneri pensarono di utilizzare una munizione intermedia tra quella del fucile e quella della pistola. Preciso quasi come un fucile, rapido e devastante come una mitraglietta. L’Stg44 si piazza tra il K98 e la MP40 garantendo il tiro automatico efficace e controllabile a tutte le distanze di combattimento. Arrivò troppo tardi in prima linea, ma portò un cambiamento micidiale nelle tattiche di combattimento. Dal punto di vista tecnico, MP 43, MP 44, e StG 44 erano differenti denominazioni per lo stesso tipo di arma. Secondo alcune fonti non confermate, sarebbe stato lo stesso Hitler a scegliere il nome Sturmgewehr per ovvi motivi di propaganda. Di certo è con l’Stg44 che l’uso del termine fucile d’assalto si diffonde nel mondo. L’esemplare che osserviamo nelle immagini è nella disponibilità di Vincenzo Di Domenico di Biancavilla dell’armeria Traxarm. Si tratta di un’arma prodotta dalla Haenel, mentre lo scatolato del grilletto, come si evince dai waffenamt stampigliati è stata realizzata dalla Württembergische Metallwarenfabrik di Württemberg. La x stampigliata accanto al numero seriale indica che l’arma è diventata preda bellica dei russi, alla pari di molte altre dotazioni tedesche.
Il munizionamento
Lo sviluppo della nuova munizione portò alla scelta del calibro 7,92 × 33 mm. Si tratta di una variante corta della munizione tedesca standard (7,92 × 57 mm). Era meno potente, ma al contempo era molto più performante della 9×19 Parabellum usata sulla MP40. In più nell’Stg44 c’era il selettore di fuoo che dava la possibilità di scegliere tra colpo singolo e fuoco automatico. L’arma aveva una gittata inferiore a quella del K98, ma nei combattimenti ordinari era potentissima e versatile. La soluzione moderna alla questione del munizionamento fu il passaggio al 5,56mm, che a partire dall’M16 in avanti è diventata la munizione standard per la quasi totalità delle armi da truppa e le automatiche di reparto.
Tra fucile e mitra
Con l’avvio della II guerra, i militari tedeschi erano equipaggiati più o meno come tutti gli altri eserciti: fucile per la truppa, pistola mitragliatrice ai sottufficiali e mitragliatrici leggere di reparto. Il problema principale era che i fucili erano troppo lunghi per essere usati agevolmente dalle truppe meccanizzate e dai carristi, oltre a essere troppo lenti nello sparo. Eppure durante il conflitto la necessità di un’arma intermedia si manifestò sempre di più. Uno dei motivi era che le tattiche sovietiche di assalti furiosi a distanza ravvicinata con un gran numero di uomini che sommergevano di raffiche tutto ciò che incontravano si erano rivelate spaventosamente efficaci. I K98 non reggevano il confronto, e la potenza di fuoco della fanteria della Wehrmacht si basava essenzialmente sulle mitragliatrici. I tedeschi utilizzavano tutte le armi automatiche che poterono catturare al nemico; di pari passo procedeva la progettazione di un’arma individuale di lunga gittata. Non con grande successo visto per esempio l’FG42, arma sviluppata dalla Luftwaffe e affidata ai paracadutisti, ottima come qualità, ma assolutamente difficile da controllare nel tiro automatico. Si cominciò a pensare a un’arma capace di dare al soldato capacità di fuoco sia a raffica che in semiautomatico a tutte le distanze di combattimento, fino ai 400metri. Per fare questo occorreva una cartuccia di nuova concezione. Serviva un bossolo sui 35mm, capace di contenere una carica di lancio sufficiente a coprire tutte le distanze di combattimento ma tuttavia sempre ben controllabile dal tiratore. Una carica in grado di ridurre anche il rinculo dell’arma stessa e così anche pesi e dimensioni. Si decise di adottare la munizione 8×33mm Kurzpatrone. Si chiesero dei prototipi sia alla Walther sia alla Haenel il cui gruppo di ingegneri era guidato da Hugo Schmeisser. La sigla era Maschinenkarabiner 1942 (MKb 42). Era il dicembre 1940: il prototipo della Walther presentò diversi problemi. Il 9 luglio 1942 test di campo e comparativi furono condotti usando nuove munizioni e il prototipo della Haenel. Ugualmente non mancarono problemi, anche se il prototipo della Haenel si rivelò superiore a quello della Walther.
Croce e delizia di Hitler
Mentre erano ancora in corso i lavori per migliorare l’arma, tutto fu interrotto per ordine di Hitler, che voleva veder prodotte nuove pistole mitragliatrici e non armi nel nuovo calibro. Con un nuovo calibro si ipotizzavano problemi nelle linee di produzione; così si ritenne la produzione dell’MkB42 non prioritaria. Dopo vari altri problemi, Hitler decise infine che la produzione potesse partire; i primi esemplari di MP 43 furono distribuiti alle truppe nell’ottobre 1943 sul fronte orientale. Nell’aprile del 1944, Hitler era talmente affascinato da quest’arma che ordinò la ridesignazione in MP 44 e successivamente in Sturmgewehr. Entro la fine della guerra, furono prodotti 425.977 StG 44 (comprese varianti e versioni precedenti) ed erano stati avviati i lavori sul prototipo StG 45. Il fucile d’assalto si dimostrò un’arma eccezionale, specialmente sul fronte orientale dove fu dispiegata per la prima volta. Un soldato addestrato all’uso poteva impegnare nemici su tutte le distanze grazie alla versatilità dell’arma, che si rivelò anche molto affidabile in condizioni estreme come quelle della steppa russa. Il rateo di fuoco variava dai 550 ai 600 colpi al minuto.L’uso principale della nuova arma fu quello di contrastare lo strapotere delle pistole mitragliatrici sovietiche PPS e PPSh-41. Utilizzando caricatori da 71 o 35 colpi queste armi si rivelavano devastanti nei combattimenti ravvicinati, pur non potendo competere con la gittata di un K98k. L’StG 44, pur non potendo neanche lui raggiungere gittate proprie dei fucili, era comunque molto superiore in quanto a balistica alle armi sovietiche. Con una canna da 419 mm, la velocità alla volata era di 685 m/s, comparata con i 760 m/s del K98k, i 744 m/s del Bren inglese, e i 600 m/s della Carabina M1. Inoltre, il calcio in asse con la canna permetteva una controllabilità notevolmente superiore, persino in modalità automatica.
Stranezze
Un oggetto bizzarro che andò ad affiancare l’StG 44 fu il Krummlauf, una canna ricurva da applicare alla volata e dotata di sistema di mira periscopico per sparare oltre gli ostacoli senza esporsi al fuoco nemico. Alcuni StG erano anche dotati di puntatori infrarossi Zielgerät 1229, meglio noti con il nome in codice Vampir. L’aspetto ricordava quello dei moderni Starlight, in cui si ha una sorta di ricevitore che capta e amplifica la luce ambientale; il Vampir, invece, era un visore infrarosso di tipo attivo, cioè necessitava di un proiettore di luce infrarossa montato sopra l’ottica che illuminava il bersaglio, mentre l’ottica munita di appositi filtri permetteva al tiratore di inquadrarlo. Il Vampir apparve alla fine del 1944 e fu usato abbastanza estesamente su tutti i fronti, particolarmente in ambienti urbani.
Ha ispirato i moderni fucili d’assalto
L’StG 44 rimase in uso nella Germania dell’Est finché non venne rimpiazzato dall’AK-47 e dalle sue varianti. Proprio sull’AK47 molti sono i punti di contatto. Il principio di quest’arma – la riduzione del rinculo per poter impiegare il fuoco automatico su distanze di combattimento – fu probabilmente uno dei passaggi epocali verso le moderne armi da truppa. Gli effetti dell’StG 44 sulle armi post-belliche furono notevoli, come testimoniato dall’AK-47 di Mikhail Kalashnikov e dall’M16 di Eugene Stoner. In particolare L’Unione Sovietica fu molto impressionata dal StG 44 e dalla sua cartuccia di nuova concezione, e fu rapidissima nell’introdurre in servizio dei veri fucili d’assalto.
(fotogallery: Fotocronache Germogli per Armymag – tutti i diritti riservati)
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