Gli Stati Uniti hanno sparato missili Tomahawk in Siria per rispondere agli attacchi con Armi Chimiche del presidente siriano Assad contro la popolazione civile.
L’attacco è stato ordinato dal presidente Trump, senza sentire il Congresso. Una discrezionalità che gli è permessa dalle leggi speciali anti terrorismo approvate in Usa dopo l’11 settembre, ma alla quale il suo predecessore Obama non aveva mai voluto fare ricorso.
I missili americani, sono stati sparati dagli incrociatori della classe Arleigh Burke, Ross e Porter, che fanno parte della flotta Usa attualmente nel Mediterraneo. Hanno colpito e distrutto la base aerea siriana di Al-Shayrat, dalla quale fonti di intelligence del Dipartimento della Difesa di Washington sostengono essere partiti i bombardamenti con gas nervini da parte delle forze governative della Siria il 4 aprile scorso
Un totale di 59 missili sono stati lanciati dalle navi della marina americana e hanno colpito aerei, hangar, bunker di munizioni e aree di rifornimento, oltre ai radar per la difesa antiaerea.
Per il Dipartimento della Difesa Usa, l’attacco non sarebbe l’avvio di una campagna più articolata ma la risposta a una azione precisa per impedire al regime di Assad di fare ulteriore ricorso alle armi chimiche.
A livello internazionale l’uso della forza da parte Usa ha evidentemente scatenato reazioni negative da parte di Russia e Iran, mentre Gran Bretagna e Israele hanno garantito il loro sostegno.
(foto e video Us Navy/Department of Defense)