La forza multinazionale impiegata in Kosovo sta testando l’integrazione operativa. Per questo il Multinational Battle Group West (MNBG-W), unità della Kosovo Force (KFOR) a leadership italiana su base 32° Reggimento Carri, ha condotto, presso la base “Villaggio Italia”, un ciclo di esercitazioni denominate “Field Security Operation”. L’obiettivo era valutare il livello di capacità operativa e di interoperabilità tra le componenti multinazionali di KFOR.
Le esercitazioni svolte con il coinvolgimento di militari italiani, sloveni e austriaci in attività congiunta con il personale del Joint Regional Detachment Centre e South (JRD-C e JRD-S), hanno mostrato il livello di addestramento raggiunto nel fronteggiare e gestire situazioni ad alto rischio.
Le attività, connotate da un elevatissimo grado di realismo, erano volte a verificare il livello addestrativo raggiunto dai reparti coinvolti, nell’ottica di una sempre maggiore sintonia multinazionale.
L’efficienza operativa, che si realizza tramite un costante addestramento ed amalgama tra le varie componenti, è un importante compito di KFOR, e in particolare del MNBG-W che, nella propria area di competenza, deve garantire la libertà di movimento e assicurare la sicurezza e la stabilità.
I militari hanno simulato un’attività di estrazione, per ragioni di sicurezza, di personale dei JRD dai loro uffici sul territorio in un ambiente non permissivo. L’attività si è conclusa con successo e nel rispetto degli obiettivi prefissati, valorizzando gli elevati standard operativi.
All’operazione Kfor sotto l’egida della NATO, partecipano attualmente 4000 soldati di 30 Paesi, di cui 550 italiani organizzati su un Multinational Battle Group, Multinational Specialized Unit (MSU) dell’Arma dei Carabinieri, e un Joint Regional Detachment (JRD), tutti a guida italiana.
(fotogallery Stato Maggiore Difesa)