Approfondire il ruolo dei sottomarini nella difesa moderna. Il sottosegretario, Domenico Rossi, è andato in visita sul sommergibile Pietro Venuti, che era in navigazione nelle acque antistanti il porto di Civitavecchia. Ad accoglierlo il comandante, capitano di corvetta Antonio Salvatore D’Amico, che ha fatto ‘gli onori di casa’ insieme all’equipaggio. Il sottosegretario, era accompagnato dal capo di Stato maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Valter Girardelli e dal comandante dei sommergibili ammiraglio di divisione Dario Giacomin. Alla visita hanno preso parte anche il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, generale s.a. Enzo Vecciarelli, e l’avvocato Pier Fausto Recchia, amministratore delegato di Difesa Servizi SpA.
Il sottomarino, prima unità della 2^ serie dei battelli tipo U212A, consegnato alla Marina Militare lo scorso 06 luglio, è frutto di un accordo di cooperazione tra Italia e Germania siglato nell’aprile 1996 per volontà dei Ministeri della Difesa delle due Nazioni, che ha già portato alla costruzione di 4 battelli per la Marina italiana e 6 per quella tedesca.
Il sommergibile Venuti, come l’Unità gemella Romeo Romei prossima alla consegna, è interamente realizzato in materiale amagnetico con l’applicazione delle più moderne tecniche di silenziamento per la riduzione della segnatura acustica, è equipaggiato con un moderno sistema di comunicazione satellitare SHF, un periscopio “optronico” di ultima generazione ed un sistema d’arma basato sul nuovo siluro pesante Black Shark Advanced di produzione nazionale (ditta Leonardo). La propulsione è di tipo A.I.P. (Air Indipendent Propulsion), basata sulla tecnologia delle celle a combustibile in cui l’energia elettrica viene prodotta tramite la reazione di ossigeno e idrogeno, garantendo un’autonomia in immersione da 3 a 4 volte superiore a quella dei battelli convenzionali a batteria.
Obiettivo della visita era proprio quello di vedere da vicino le possibilità operative del sommergibile e capire quali siano i compiti che quotidianamente questi natanti svolgono per Marina Militare al servizio del Paese. Il Venuti è un mezzo particolarmente manovriero e idoneo a operare in acque poco profonde, con un equipaggio estremamente ridotto di uomini e donne altamente specializzati. Si tratta quindi di uno strumento unico nell’intero panorama della Difesa per la raccolta di informazioni e dati senza essere visto che contribuisce in maniera determinante alla sicurezza delle vie di comunicazione, alla libertà della navigazione, al contrasto della minaccia terroristica, della pirateria e dei traffici illeciti di ogni tipo, oltre che a supportare efficacemente le operazioni delle forze speciali.
Scheda Tecnica
Il Venuti, varato il 9 ottobre 2014 presso gli Stabilimenti Fincantieri del Muggiano (La Spezia), ha un dislocamento in superficie di 1.500 tonnellate, una lunghezza fuori tutto di 57 metri, un diametro massimo di 7 metri e può raggiungere in immersione una velocità superiore ai 18 nodi. L’armamento è composto da 6 tubi lancia-siluri da 533 mm con sistema di lancio tipo Push-out in grado di lanciare Siluri pesanti autofiloguidati tipo Black Shark Advanced (BSA). L’equipaggio è di 27 unità.
(fotogallery foto Marina Militare)